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Laura Paradiso

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Storia di Laura Paradiso, mamma di Corrado, di Noto in Sicilia.
Corrado Paradiso morì il 7 ottobre 1985 di una morte oggi tristemente nota: overdose. 
Con grande coraggio e volontà aveva vinto da tempo la sua battaglia contro la droga ed era sereno e felice. 
Quel giorno un amico l'aveva invitato a trascorrere qualche ora nella sua villa e, lui, evidentemente si era fatto tentare.
Era uscito di casa contento, pieno di vita e aveva abbracciato la mamma stringendola forte tra le braccia. Lei poi aveva dormito un poco e quando la figlia l'aveva svegliata era stata colta da una inspiegabile angoscia e si era messa a piangere.
Proprio in quel momento Corrado stava morendo. 
Quando la mamma arrivò e poté stringerlo tra le braccia, lui era già lontano, però aveva sulle labbra un sorriso splendido, radioso come non mai. " Sembrava rapito in estasi" ricorda la mamma.
Nonostante lo strazio, mentre stringeva Corrado tra le braccia, Laura sentiva che tra lei e suo figlio non c'era morte. 
" Non era quella la morte, non poteva irradiare tanta dolcezza, non poteva suggerire cose strane, struggenti, ma non disperate. Era come se le spine del dolore fiorissero, come se voci mi promettessero gioie lontane, come se qualcuno mi mostrasse il mio ragazzo che si incamminava verso viali incantati. Forse da tutto questo mi venne il coraggio di sconfiggere la morte, di non permettere che questa facesse di mio figlio un povero ragazzo finito, sepolto e commiserato e di me una mamma dolorante, disperata e sola".
Il primo messaggio di Corrado diceva:" Corrado, Corrado grato dice alla mamma di non piangere, io sono stato aiutato, Frangi luce d'oro che fa tutto risplendere intorno a sè. Serena mamma mia, il mio primo pensiero è stato poter comunicare. 
Frangi mi ha aiutato, ho visto la sua luce ed ho sorriso; la sua mano stringe la mia è io sono in pace. Tornerò".
Laura reagì alla sua maniera entusiasta ed immediata:" Fui invasa da una gioia luminosa, mi inginocchiai per ringraziare Dio, un arcobaleno di mille colori brillò nel mio cielo e il mio dolore cadde, si infranse, si disperse...".
Pochi giorni dopo arrivò un secondo messaggio: questa volta attraverso un'altra mamma che scrive automaticamente guidata dalla figlia Flavia:" Mammina, mammina, nuovi compiti, curo anime ora, Corrado con me, noi li accogliamo. Corrado lo ha preso Frangi ed ora è con me. Dite alla madre di Corrado, libertà raggiunta, nessun rimpianto. Mamma, telefona a al aura, le stelline da Flavia per Laura". 
Per Laura era cominciata una nuova vita, e Agnese Moneta, mamma di Frangi la incitava a provare a registrare di persona, e lei provò. Le prime parole che sentì furono:" Mamma con Dado ". 
Dado era il vezzeggiativo che lei usava con Corrado nei momenti di tenerezza, quando lo coccolava come ogni mamma coccola i suoi figli.
Nel giugno del 1986 Laura partecipa a Milano ad un convegno di psicofonia. Una signora registra per lei queste parole:" Mamma, sono Dado e ti sento e ti vedo. Mamma, ti verrò a trovare presto, ti telefono". 
La stessa sera, sola in albergo, Laura accende il registratore e si rivolge al figlio :" Gli parlai in dialetto in modo accorato, ma dolce, gli dissi che mi trovavo lì sola e lontano da Noto per cercare lui e per sentirlo. Piansi anche, perché avevo pena di me stessa e del mio bisogno di lui...Improvvisamente sento nel registratore:" Dado con te, e te lo conferma qualcuno.
Non riuscii a dormire quella notte, sapevo che lì, accanto a me, c'era la mia creatura a proteggermi, come un grande Angelo dalla spada d'oro..." 
Partita da Milano, si fermò a Roma dove ebbe altri messaggi da Corrado :" Ci siamo, comunicherò con te in tanti modi; mamma, il tuo dolore sarà tramutato in gioia. Abbiamo cieli infiniti, prati verdi, montagne immacolate, mari profondi, laghi d'argento e tanta Luce. Liberi...." 
Subito dopo questo messaggio, sul nastro viene registrato un coro angelico, potente e soave, che commuove profondamente tutti i presenti.
A Milano, Corrado aveva promesso alla mamma che avrebbe telefonato.
Come questo sia avvenuto, lo racconta la mamma :" Da alcune sere il telefono squillava, ma nell apparecchio non c'era mai nessuno, così che pensavo a qualche importuno. Poi feci caso che l'ora era sempre la stessa, cioè le 23,20.
Una sera quando il telefono squillò io ero sulla scrivania col registratore acceso. Come al solito nessuno rispose ed io riagganciai. Poi riascoltando il nastro scoprii che la telefonata era stata registrata e il mistero svelato.
Io dicevo:" Pronto" e subito dopo una vice afona rispondeva "Pronto" . In seguito, oltre al "Pronto" captai altre parole, tra cui queste:" Mamma, Corrado ti sta parlando!"
E un'altra volta:" Siamo noi, siamo i ragazzi, ti amiamo! " 
Ho avuto tutte le prove possibili, più di così non potrei desiderare. So che mio figlio è libero e felice, che vola negli spazi infiniti che l'attendevano ".

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