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 Metafonia (o psicofonia)

La psicofonia è l'ascolto di suoni o voci che non provengono da fonti localizzabili nel nostro mondo fisico. Questi suoni, noti anche come "Produzione Multidimensionale di Impulsi Elettromagnetici a Modulazione Variata," possono essere generati da Entità Disincarnate che si trovano nel luogo dove avviene il fenomeno, oppure possono essere semplici "Impronte del Passato". Le voci possono essere chiare e distinte, ma anche dolci melodie o grida strazianti.

Per praticare la metafonia non è necessario avere doti medianiche e non è una pratica pericolosa; chiunque può provare, imparando ad ascoltare. Il segreto sta nell'ascolto ripetuto e nell'allenamento uditivo. Con pazienza e perseveranza, si possono ottenere risultati sorprendenti.

Da più di cinquant'anni, esperimentatori di tutto il mondo registrano "voci paranormali" su nastro magnetico: voci che non si sentono durante la registrazione, ma che diventano udibili solo quando il nastro viene riprodotto. Molti di questi messaggi sono attribuiti a persone care ormai defunte. Le voci, spesso comprensibili, usano i nomi degli sperimentatori e rispondono a domande.

In tutto il mondo, migliaia di ricercatori hanno studiato questo affascinante fenomeno paranormale. Al momento in cui scrivo, una ricerca su Google restituisce quasi 50.000 risultati per la parola chiave EVP (Electronic Voice Phenomenon). Questo è di grande rilevanza per la mia ricerca, poiché gli esperimenti sono stati condotti seguendo rigide procedure scientifiche, ripetuti in vari paesi e da diversi tipi di ricercatori.

Gli investigatori, che iniziano a esplorare la metafonia, sono spesso profondamente scossi, poiché, utilizzando il giusto metodo di registrazione, riescono frequentemente a captare le voci delle persone care o degli amici defunti.

Un caso esemplare è quello del Dott. Peter Bander, libero docente di Educazione Religiosa e Morale presso l'Università di Cambridge. Prima di investigare sulla metafonia, Bander, psicologo e teologo cristiano, era fermamente convinto che fosse "assurdo e oltraggioso" pensare che i morti potessero comunicare con i vivi (Bander, 1973: 3).

Nel 1972, quando l'editore Colin Smythe chiese a Bander di occuparsi del fenomeno, la sua risposta fu un deciso "No". Tuttavia, Smythe decise di sperimentare personalmente con un magnetofono, seguendo le indicazioni nel libro di Konstantin Raudive, Breakthrough (1971). Chiese a Bander di registrare per qualche minuto.

Quando riavvolsero il nastro e lo riprodussero, Bander, dopo dieci minuti di silenzio, disse improvvisamente: "Ho sentito una voce... sembrava quella di mia madre, morta tre anni prima" (Bander, 1973: 4).

In seguito, Smythe pubblicò Voices from the Tapes, che includeva fotografie dei partecipanti agli esperimenti di Bander. Questi esperimenti furono condotti in condizioni controllate e, in un'occasione, gli sperimentatori si trovarono in studi acusticamente isolati per eliminare interferenze esterne e segnali radio casuali.

In soli 27 minuti, furono registrate circa 200 voci.

Un commento significativo fu quello di Ken Attwood, ingegnere capo di Pye, che dichiarò: "Ho cercato invano di svelare il mistero delle voci; lo stesso vale per gli altri esperti. Forse dobbiamo imparare ad accettarle" (Bander, 1973: 132).

Il Dott. Brendan McGann, Direttore dell'Istituto di Psicologia di Dublino, affermò: "Sono riuscito a riprodurre il fenomeno. Le voci su nastro non provenivano da alcuna fonte conosciuta" (Bander, 1973: 132).

Anche A.P. Hale, fisico e ingegnere elettronico, dichiarò: "Non riesco a spiegare con i termini della fisica comune ciò che è successo" (Bander, 1973: 132).

Sir Robert Mayer, avvocato e dottore in scienze e musica, concluse: "Se gli esperti sono sbalorditi, questo è motivo sufficiente per portare la metafonia al pubblico" (Bander, 1973: 132).

Ted Bonner, di Decca e RTE, aggiunse: "Non c'è trucco. Non è un'illusione; è qualcosa che non avevamo mai immaginato" (Bander, 1973: 106).

I test effettuati nei laboratori Pye, condotti da Colin Smythe e Peter Bander prima della pubblicazione di Breakthrough, furono finanziati dall'editore del Sunday Mirror.

Ronald Maxwell, giornalista del Sunday Mirror, supervisionò gli esperimenti e preparò un articolo di tre pagine con fotografie per supportare le conclusioni. Gli esperti di elettronica scelti dal giornale confermarono che le voci erano autentiche, senza tracce di frode o inganno.

Tuttavia, all'ultimo minuto, l'articolo venne bloccato dall'editore del giornale, senza spiegazioni. Come scrisse Peter Bander: "L'esperimento, finanziato dal Sunday Mirror, aveva prodotto risultati che non erano ben visti da chi prendeva le decisioni" (Bander, 1973: 68).

Maxwell e Cyril Kersh riprovarono a presentare l'articolo una settimana dopo, raccogliendo dichiarazioni di scienziati di spicco come Peter Hale. Ma ancora una volta, l'articolo non venne pubblicato (Bander, 1973: 68).

© 2022 by Gessica Signori Connessioni Sottili

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