Connessioni Sottili
di Gessica Signori
Gustavo Rol e l'aldilà
Parlare di Gustavo Adolfo Rol in modo sintetico è un'impresa ardua, data la vastità dei fenomeni straordinari che lo riguardano e l'ampia documentazione a lui dedicata. Nato a Torino nel 1903 in una famiglia della buona borghesia (il padre era un alto funzionario di banca), Rol dimostrò fin da giovane un'intelligenza vivace e una sete di conoscenza che lo portarono a conseguire ben tre lauree: in Giurisprudenza a Torino, in Economia a Londra e in Scienze Biologiche a Parigi.
Durante un soggiorno a Marsiglia per motivi di lavoro, si accorse di possedere quelle che lui stesso definiva "possibilità", facoltà paranormali che lo avrebbero reso, nel corso di oltre sessant'anni, uno dei più enigmatici e affascinanti personaggi del XX secolo. Sposatosi con Elna, una nobildonna norvegese, fece ritorno a Torino, dove visse fino alla sua morte nel 1994, all'età di 91 anni.
Uomo di straordinaria cultura e raffinatezza, Rol suonava il violino e il pianoforte, dipingeva e coltivava una grande passione per l'antiquariato, arrivando a collezionare numerosi cimeli napoleonici. Non ebbe figli, ma la sua casa era sempre frequentata da amici di ogni ceto sociale, attratti dalla sua personalità magnetica e dalle incredibili manifestazioni paranormali che avvenivano in sua presenza.
I fenomeni a lui attribuiti comprendevano telepatia, telecinesi, chiaroveggenza, chiaroudienza, apporti e asporti di oggetti, scrittura e pittura automatica, lettura e scrittura a distanza, diagnosi mediche e perfino guarigioni inspiegabili. Nonostante la vasta gamma di facoltà dimostrate, Rol rifiutava categoricamente le etichette di "veggente" o "sensitivo" e prendeva le distanze da qualsiasi associazione con la medianità e lo spiritismo, pur essendo in grado di compiere esperimenti che sfidavano ogni spiegazione razionale.
Molti testimoni, tra cui personaggi illustri, hanno lasciato scritti e testimonianze sui fenomeni accaduti alla sua presenza. Tra i suoi estimatori si annoverano Federico Fellini, Dino Buzzati, Roberto Gervaso, Vittorio Messori, Jean Cocteau, Jacques Monod, Enrico Fermi e Albert Einstein. Anche illustri medici e chirurghi, come il Prof. Achille Mario Dogliotti e il Prof. Giovanni Sesia, ricorrevano a lui per consulti, tanto che in alcune occasioni Rol fu invitato a presenziare a delicate operazioni chirurgiche.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, sfruttò le sue capacità per salvare numerosi partigiani e civili dalla condanna a morte, intrattenendo gli ufficiali nazisti con le sue straordinarie dimostrazioni in cambio della loro liberazione. Per questi atti di coraggio, nel 1945 il Comitato di Liberazione Nazionale gli conferì un attestato di riconoscenza, che lui conservò gelosamente per tutta la vita.
Le sue celebri serate ad invito si aprivano spesso con dimostrazioni di manipolazione delle carte da gioco, che usava per "riscaldare" l'ambiente: le carte, provenienti da mazzi nuovi e sigillati, cambiavano valore e seme, attraversavano il tavolo o si disponevano in sequenze impossibili, senza che Rol le toccasse. Più avanti nella serata, avvenivano fenomeni ancora più straordinari: comparivano scritte su fogli bianchi riposti nelle tasche dei presenti, si materializzavano dipinti ad olio ancora freschi, perfetti nello stile dell'artista evocato, realizzati in pochi minuti sotto gli occhi esterrefatti degli ospiti.
Nonostante fosse sempre disponibile con chi aveva bisogno, Rol rifuggiva la notorietà e concesse pochissime interviste. Il suo numero di telefono era presente negli elenchi pubblici, testimoniando la sua volontà di non porsi su un piedistallo. Numerose persone disperate trovarono conforto grazie a lui, e molte guarigioni inspiegabili sono state attribuite alla sua opera, sebbene egli non abbia mai accettato denaro o regali in cambio.
Nel 1978, il giornalista Piero Angela, dopo una serie di articoli scritti da Renzo Allegri su "Gente", chiese di assistere a una delle serate di Rol. Sebbene all'inizio si mostrò meravigliato dagli esperimenti, in seguito avviò una campagna di discredito nei confronti della parapsicologia attraverso una serie di trasmissioni televisive e un libro, in cui ridicolizzava Rol paragonando i suoi fenomeni a semplici trucchi da illusionista. Questo scatenò un'accesa polemica sui giornali, con molti amici e sostenitori, tra cui il Prof. Franco Granone, che difesero strenuamente la reputazione del sensitivo torinese. Profondamente amareggiato, Rol decise da allora di ritirarsi definitivamente dalla vita pubblica, limitandosi a ricevere solo pochi amici fidati.
La sua figura resta oggi un enigma affascinante: molti lo considerano il più grande sensitivo del Novecento, mentre altri tentano ancora di trovare spiegazioni razionali ai fenomeni che lo circondavano. Ciò che è certo è che Gustavo Adolfo Rol ha lasciato un segno indelebile nella storia della parapsicologia, e la sua memoria continua a vivere nelle testimonianze di chi ha avuto la fortuna di incontrarlo.
Il “pensiero” di Rol.
Gustavo Rol sosteneva che ogni cosa, anche inanimata, ha un suo spirito eterno e immortale. Lo spirito dell’uomo è però uno “spirito intelligente”, costantemente in contatto con tutti gli altri spiriti intelligenti a formare una “coscienza universale” o “coscienza sublime” che trascende dalle dimensioni di spazio e tempo e che può agevolmente interferire con la materia.
Lui stesso si stupiva del risultato dei suoi esperimenti e ne gioiva intensamente, riscontrando in essi la dimostrazione dell’esistenza di un “oltre” ancora misterioso, ma aperto all’indagine.
Sosteneva infatti che l’umanità fosse ormai prossima a scoprire, attraverso la Scienza, i meccanismi dello spirito e che presto Scienza e Fede si sarebbero incontrate.
Egli stesso aveva cercato di scoprire cosa fosse alla base dei suoi fenomeni, arrivando a sperimentare una stretta relazione tra il colore verde, una certa nota musicale e un certo valore termico: riteneva infatti che lo spirito dell’uomo fosse una “dimensione” sottile, invisibile ai sensi, ma indagabile scientificamente nell’ambito della Fisica delle particelle.
Egli ripeteva che le sue stesse “possibilità” come amava chiamarle, sono alla portata di ognuno di noi; è però necessario un rigoroso controllo del Sé, per renderlo puro da ogni istinto negativo di egoismo, interesse, orgoglio ecc., di tutte le pulsioni cioè legate alla materialità.
per maggiori approfondimenti : (www.gustavorol.org)
Rose olio su Tela Gustavo Rol | Autoritratto olio su tela Gustavo Rol |
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Fiori, olio su tela Gustavo Rol | Paesaggio, olio su tela Gustavo Rol |
Rose, olio su tela Gustavo Rol | Via Carlo Alberto (To), Gustavo Rol olio su tela |